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Le 10 maschere italiane di Carnevale più famose - ScuolaScuola Blog

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[liberamente tratto ed adattato dal web] di Sebastiano Bazzichetto Quali sono le maschere regionali di Carnevale più famose d’Italia? Il nostro paese offre una grande varietà di maschere regionali per il periodo di Carnevale: alcune provengono dalla Commedia dell’arte, altre dal teatro dei burattini, altre ancora sono state inventate appositamente per il Carnevale e sono diventate il simbolo di una determinata città. Le maschere tradizionali di Carnevale nascono con l’intento di scacciare le forze maligne dell’inverno e accogliere la primavera. Scopriamo insieme quali sono le maschere di Carnevale più famose d’Italia. Stenterello, maschera tradizionale di Firenze, rappresenta il tipico chiacchierone, pauroso e impulsivo ma anche ingegnoso. Meneghino, diminutivo del nome Domenico (da Menegh), è una maschera della commedia dell’arte che si identifica con la città di Milano. E’ il simbolo dell’animo patriottico contro la dominazione asburgica. Fa coppia con la moglie, la Cecca. Brighella è una maschera popolare bergamasca della commedia dell’arte; è un amico di Arlecchino e deve il suo nome al suo carattere attaccabrighe [troublemaker], insolente e dispettoso. Rugantino impersona un tipico personaggio romanesco: è un giovane arrogante e strafottente ma in fondo buono e amabile. Balanzone è il dottore di Bologna personaggio serio, sapientone e presuntuoso che si perde in discorsi verbosi. Questo personaggio prende il nome dalla «baldanza», la bilancia dei tribunali: crede di sapere tutto, con citazioni in latino maccheronico. Gianduia, maschera popolare della commedia dell’arte,  viene da Torino e incarna lo stereotipo piemontese del galantuomo coraggioso e assennato. Ama il vino e la tavola. La sua maschera è nata sul finire del 1700. Pantalone è un personaggio della commedia dell’arte; nasce a Venezia intorno alla metà del Cinquecento e rappresenta il tipico mercante vecchio, avaro e lussurioso. Indossa una calzamaglia rossa. Con Carlo Goldoni perde la comicità e diventa padre burbero.   Colombina è la serva furba, oggetto di attenzioni da parte del padrone Pantalone che l’ha cresciuta come una delle sue «colombelle» [little doves]. Maschera veneziana della commedia dell’arte, è l’amore di Arlecchino. Arlecchino, famosa maschera bergamasca che vive però a Venezia, è un personaggio della commedia dell’arte, incarna lo spirito villanesco e sciocco del servo. Indossa un vestito di toppe colorate. Carlo Goldoni lo ha rappresentato in «Arlecchino servitore di due padroni». E infine ma non ultimo, Pulcinella che è la maschera simbolo del Carnevale italiano insieme ad Arlecchino. Inventata a Napoli nella seconda metà del Cinquecento, Pulcinella rappresenta l’anti-eroe ribelle e irriverente. Il servitore napoletano è stato creato dall’attore Silvio Fiorillo che si è ispirato al contadino Puccio d’Aniello di Acerra.

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